martedì 6 maggio 2008

Io sono Elif



Elif sfata tutti gli stereotipi associati alle ragazze turche. Guardatela e potreste riconoscervi una ragazza qualsiasi. Italiana, francese, spagnola o turca di buona famiglia. Ma ha qualcosa di diverso, ad esempio è sposata a soli 24 anni, parla 4 lingue ed già una donna in carriera.
Accasata sì, ma non con un matrimonio combinato, non con un turco, e non grazie al turco ma alla sua seconda lingua, il francese, Hugues, un ragazzo di poco più grande di lei che viene dal nord della Francia, uno Ch'tin, così come l'omonimo film.

La loro è una storia particolare, si sono conosciuti circa 4 anni fa in Francia. Lei si trovava lì per una internship, o uno stage come lo chiamiamo noi. Amore a prima vista. Anche se molto giovani, provenienti da due paesi diversi, con prospettive completamente diverse sino al loro incontro, decidono di costruire insieme il proprio futuro. Il rapporto dura un paio di anni a distanza, Hugues spesso viene ad Istanbul, anche perchè per lei è molto più complicato ottenere il visto di volta in volta. Al che ad un certo punto decidono di vivere assieme. Apriti cielo. I problemi non mancano, e non sono creati da loro due ovviamente, ma dalle famiglie.
Il padre e la madre preoccupati per la loro figlia maggiore, cercano di opporsi alla cosa. In loro è forte il pregiudizio anti-europeista e anti-occidentale, famiglie dissolute, decadenza morale, non potrà mai essere un buon marito, figuriamoci padre di famiglia. Un pregiudizio appunto. Così come noi possiamo immaginare un matrimonio turco, come un matrimonio combinato, in cui la donna non emancipata non ha scelta.
Un pregiudizio sfatato durante il loro primo viaggio in Francia. La famiglia di Hugues, è una vera famiglia Ch'tis del nord della Francia, non manca nessuno, dalla nonna, agli zii, ai piccoli cuginetti . I turchi sono sorpresi di cotanta accoglienza, calore umano da un paese così freddo, così europeo e che nonostante ciò tiene ancora in considerazione la famiglia, le cose veramente importanti.
Le ultime resistenze cadono, si apre una breccia, si convola a nozze, rito rigorosamente laico e sobrio tutto sommato, ma quel che conta qui è la sostanza. Tuttavia i matrimoni travagliati non sembrano finiti qui, non finisce qui per questa famiglia medio-borghese di Istanbul. Infatti la sorella di Elif, Filiz, incontra e s'innamora di un ragazzo americano, Zac, che da circa 3 anni vive qui. La relazione ormai dura da più di due anni, ma il padre non si vuole rassegnare a vedere sposata anche la seconda figlia con uno yabanci!
Il padre ufficialmente non sa nemmeno della relazione in corso della figlia, solo circa due settimane fa, Zac è stato ufficialmente invitato per una presentazione alla famiglia in un luogo neutro, la casa al mare dei nonni materni.....

Oggi Elif è una ragazza tutto sommato felice e serena, già profondamente proiettata sulla sua carriera e sul suo matrimonio. E' un ingegnere meccanico e lavora per un'azienda turca nell'indotto Fiat, che qui ha investito molto, un'azienda di medie dimensioni, ultra competitiva che dipende per alcuni fondamentali input dalla QF, azienda italiana del signor Barbieri unica nel suo genere, e per questo Elif pratica con me il suo italiano, perchè ovviamente a casa Barbieri si parla al massimo il dialetto.

La sua vita è stata profondamente influenzata ed è dipesa dalla conoscenza delle lingue straniere. Elif infatti ha studiato in uno dei migliori licei della Turchia, i licei dell' èlite, come il Galatasaray lisesi. Liceo in lingua francese, dove si studia anche inglese, tedesco e italiano.
La sua relazione è nata e si mantenuta grazie alla conoscenza del francese, che qui è una lingua molto importante. E' difficile trovare un buono studente universitario che non conosca almeno due lingue straniere. I migliori licei sono in lingua, così come le migliori università, francese, inglese, tedesco e anche italiano. Non è raro infatti trovare dei ragazzi di buona famiglia che abbiano studiato in un liceo italiano, o l'abbiano studiato come seconda o terza lingua.
L'uso e conoscenza delle lingue europee è fondamentale per essere meglio proiettati sul settore internazionale, per essere aperti all'estero, per essere competitivi e dinamici.

Il paragone con le migliori università italiane, fa quasi sorridere, da noi si combatte ancora per una conoscenza basilare dell'inglese anche laddove la letteratura è principalmente in lingua.
Allora la domanda sorge spontanea, sono questi giovani turchi dei geniacci, che vogliono diventare una piccola Cina del Mediterraneo o siamo noi italiani che siamo rimasti indietro di vent'anni?

3 commenti:

clickclick ha detto...

Mi do una parziale risposta, alla mia che tanto intuizione non è:

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/scuola_e_universita/servizi/cervelli-sprecati/cervelli-sprecati/cervelli-sprecati.html

clickclick ha detto...

E ancora qualche dato sulla pubblica istruzione

http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2008/alunni-bocciati/alunni-bocciati.html

http://www.pubblica.istruzione.it/mpi/pubblicazioni/2008/allegati/dispersione_2007.pdf

Unknown ha detto...

e se magari piano piano stessimo cambiando anche noi? Non so...partiamo da noi e vediamo dove si puo' arrivare, per ora i risultati non mi sembrano male (parlo anche delle persone incontrate ed influenzate con i nostri racconti ed esperienze, forse il mondo funziona davvero per "osmosi"), io un po' ci credo...speriamo!
;)

d