lunedì 8 ottobre 2007

Io sono Marcus

Io sono Marcus

Io sono Marcus, 22 anni, studente, viaggiatore, tedesco. Io sono un ospite. Vengo da Berlino, ma ho speso a Glasgow il mio ultimo anno, sono appena arrivato, ma tra poco riparto. Ho un obiettivo da raggiungere e pochi soldi per realizzarlo, Marrakech. Due piedi e un pollice per partire, un mese per arrivare, un cartello con una scritta nera: Pisa! Please. Il viaggio riprenderà, ma ora ho fame e sono appena arrivato.


La Casa

La casa è abbastanza grande considerando il giardino e le amache, e vi dirò, anche abbastanza pulita. Ci vivono in 5 + l'ospite di turno, a me toccherà un divano letto, non male visto le scorse notti passate sul pavimento. Sono circa le 9 di sera e sto morendo di fame, in cucina c'è un gran da farsi tra formaggi, uova, farina, olio, carne, verdura, padelle, ognuno sembra intenzionato a elaborare qualcosa di complicato; i fornelli spropositatamente piccoli rispetto al resto della casa sono occupati per 3/4. Ne rimane uno per me , c'è spazio, è il mio turno.

La Cena

Stasera cucino io, bucatini all'amatriciana. Ho una gran fame e sono molto stanco, individuo una pentola, voglio far presto, metto l'acqua e subito dopo, i bucatini, ho fame. Accendo. Accendo sotto la pentola con tutto il suo contenuto.

Tutti si sono fermati, tutti mi guardano.....non hanno mai visto un tedesco cucinare?


La Storia

da La cucina italiana di Capatti-Montanari :

"Dal Mediterraneo all' Europa

Una nuova nozione culturale e geografica, quella di Europa, nasce a poco a poco durante l'alto Medioevo, grazie alla confluenza di due culture fino ad allora contrapposte, la romana e la germanica. Culture, anche dal punto di vista alimentare, assai diverse e apparentemente incompatibili: mentre l'ideologia romana continuava - sul modello di quella greca- a identificare nel grano, nella vite e nell'olivo i simboli e gli strumenti di una civiltà cittadina e agricola, i popoli germanici vivevano in stretta simbiosi con la foresta, da cui traevano, con la caccia, la pastorizia e la raccolta, gran parte delle risorse alimentari. La cultura del pane, del vino e dell'olio si scontrava con la cultura della carne, del latte ( o tutt'al più della cervogia) e del burro - che implicava un diverso equilibrio tra uomo e ambiente, un diverso modo di pensare e di usare il territorio.

Per lungo tempo tali modelli alimentari erano stati il segno di due diverse civiltà, una delle quali - la romana - disprezzava l'altra come inferiore e barbara. Ma quando i barbari fecero irruzione nell'impero e a poco a poco se ne impadronirono, prendendo in mano le redini del potere, la loro cultura (anche alimentare) si affermò e divenne di moda, come sempre accade ai costumi di vita dei vincitori (l' American way of life del XX secolo insegna). Cacciare e pascolare bestie non furono più ritenute attività incivili o addirittura sconvenienti, anzi diventarono il perno dell'economia. Nello stesso tempo, anche la tradizione agricola romana si diffuse fra i barbari, sia per il prestigio che quella tradizione comunque conservava, sia per il tramite della fede cristiana, essa stessa emergente e, per così dire, alla moda nei primi secoli del Medioevo: non per caso, infatti, il cristianesimo, cresciuto nell'ambito culturale mediterraneo, aveva assunto come propri simboli alimentari proprio il pane, il vino e l'olio della tradizione greca e romana ( i primi due, divenuti strumenti del miracolo eucaristico; il terzo, utilizzato per somministrare i sacramenti). Dall'incrocio di questi percorsi prese avvio nel Medioevo una cultura alimentare nuova, che oggi riconosciamo come europea: essa metteva sullo stesso piano il pane e la carne, l'attività agricola e quella pastorale venatoria. I due modelli alimentari non furono più il segno di opzioni contrapposte, ma componenti diverse di un medesimo sistema di valori. Il pane, il vino e la carne [..] furono i principali elementi costitutivi della nuova identità. Gli obblighi liturgici fecero il resto, imponendo a tutti i cristiani l'alternanza del grasso e del magro nei diversi periodi dell'anno o giorni della settimana, e perciò accelerando la commistione degli usi gastronomici, l'alternanza di cibi e condimenti diversi sulle stesse tavole, a tutte le latitudini del continente."



Mi offrono carne, non la prediligo amo la pasta, ma ho fame. Mangio.

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