martedì 22 dicembre 2009

Baricco, oltre i Barbari - I


Penso che sia ormai chiaro l'intento di questo blog di approfondire, riflettere e condividere storie, viaggi, valori e visioni che ritengo emergenti, nuove, poco raccontate o che sono viceversa considerate già ovvietà, il futuro prossimo venturo.

Alla base, dietro, ci sono teorie. Più o meno stabili, sempre in evoluzione, migliorabili, quindi falsificabili. Verità assolute non esistono. Quello che si cerca di conquistare esperienza dopo esperienza, ragionamento dopo ragionamento, è una verità relativa, la formulazione di una visione personale, altra sul mondo. Perché quello che stiamo facendo in maniera incessante è aprirsi. Oltre la poetica, qui si ricercano idee. E' una concorrenza e una cooperazione multidisciplinare di idee.

Quello che mi appresterò a fare quindi non è una critica letteraria. Piuttosto il tentativo di andare avanti nel campo delle idee. Il tentativo di delineare un'avanguardia, arrivare forse ad un corrispondente manifesto. Un manifesto delle intenzioni, e delle visioni, un' interpretazione sintetica della poetica che così come la prefazione di una tesi va scritta al termine, quando si ha coscienza di ciò che si è appena fatto.

Sebbene non ci troviamo ancora alla fine, di strada ne è stata fatta in maniera sufficiente per una prima riflessione. Un primo panoramico sguardo.

Lo spunto è dato dal libro di Baricco, I Barbari - Saggio sulla mutazione. Un libro scritto e pubblicato più di tre anni fa, anche se l'ho letto da poco, e probabilmente non è più attuale. Il libro in non conta tanto da meritarsi una divulgazione o una critica. Non è una pietra miliare per chi si interessa di globalizzazione, cambiamento, civiltà e apertura. Niente del calibro di Armi, acciaio e malattie, per intenderci. Il libro di Baricco non ha niente di scientifico, qualcosa di poetico, romantico e nostalgico, ma sebbene voglia essere un libro di idee, sulle stesse si adagia pigramente e con molta supponenza.

Perché allora dedicarsi ai Barbari? Perchè il libro offre spunti in quasi ogni pagina, perchè trasuda di una visione della vita e del mondo in perfetta controtendenza a questo blog, perchè I Barbari hanno semplicemente dato il la a riflessioni rimuginate da tempo, perché è perfetto come base di partenza per una critica totale che diventi affermazione di idee. Osservando chi non ci piace realizziamo come non vogliamo diventare e di conseguenza la strada da intraprendere. Pertanto il valore di ciò che si dirà è tale al di fuori del libro di Baricco e indipendentemente da esso. Proprio perchè quello che si vorrà scrivere non è tanto una critica, ma un passo successivo. Un superamento.

Pensavo di scrivere un unico post, poi mi sono reso conto che sarebbe venuto troppo lungo e allora mi è venuta l'idea di seguire un metodo simile a quello utilizzato dallo stesso Baricco, rendendo così il confronto più agevole e migliorandone la comunicabilità. Anche se possiamo considerarla una coincidenza ed una esigenza fisiologica dettata dal blog. Del resto anche i Barbari è apparso a puntate sul quotidiano la Repubblica.

Partiremo con tre contro-risposte a tre delle sue principali riflessioni che costituiscono l'indagine sulla barbarie contemporanea: Vino, Calcio, Libri.

Infine, per chi non avesse letto I Barbari, esso è un ragionamento aperto sulla mutazione in tempi moderni. Le dinamiche, i mezzi, le cause, i valori. Ecco come l'autore stesso lo definisce:

"Dovendo riassumere, direi questo: tutti a sentire, nell'aria, un'incomprensibile apocalisse imminente; e, ovunque, questa voce che corre: stanno arrivando i barbari. Vedi menti raffinate scrutare l'arrivo dell'invasione con gli occhi fissi nell'orizzonte della televisione. Professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si è lasciato dietro il passaggio di un'orda che, in effetti, nessuno però è riuscito a vedere. E intorno a quel che si scrive o si immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura. I barbari, eccoli qua. Ora: nel mio mondo scarseggia l'onestà intellettuale, ma non l'intelligenza. Non sono tutti ammattiti. Vedono qualcosa che c'è. Ma quel che c'è, io non riesco a guardarlo con quegli occhi lì. Qualcosa non mi torna."

Alessandro Baricco

Lascio anche tre links (grazie a Google) a blogs con commenti esattamente opposti sui Barbari, dall'odio incondizionato all'esaltazione del genio :





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