martedì 22 luglio 2008

Partenze o Ritorni

Riparto perché non posso fare altrimenti. Riparto perché non sono più esentato dalla necessità di interrogarmi. Riparto per capire dove ho lasciato tante persone e in che modo. Si riparte perché stare a casa sarebbe stato controproducente, non uno scivolare verso la tranquillità, ma un'addentrarsi nell'insonnia.
L'energia che deve trovare il suo sfogo mi dà la forza di non riposare, di non stancarmi, di non dormire. Energia che necessariamente mi calamita verso luoghi dove posso confrontarmi.
L'oblo' delinea di nuovo l'Italia piccola dall'alto, questa volta in allontanamento.
La sensazione di pace dell'andata (del ritorno?) é stata sostituita da una frenetica impazienza di arrivare, nuovamente. Non mi sto imbarcando in un quotidiano viaggiare, ma riprendo il viaggio li' dove l' ho interrotto per una piccola pausa, vado incontro al mio epilogo, con l'entusiasmo di affrontarlo, l'esigenza di ricominciare.
Lascio a malincuore le braccia di mamma e papà perché ci tornero' consapevolmente con più calma. L' epilogo é ancora da scrivere e non verrà sancito dalla parola "fine", ma si sfumerà, s'intreccierà, rinascerà in nuove storie. Ma perché queste comincino le vecchie devono finire.
Sempre due ore, percorso standard per passare da un mondo ad un altro, due ore non di pace, ma di attesa, riscaldato dal sole che filtra dall'oblo' sembra che tutto aspetti, stia indugiando un poco, mi aspettano per scivolare sulla terra dove le storie hanno il loro corso.
Arrivo per continuare, arrivo per guardare oltre, arrivo per liberarmi. Ho lo zaino da svuotare e le spalle da far riposare, il cuore da calmare. Sembra che anche il sole aspetti, andandogli incontro, avendolo sempre di fronte, scalando la latitudine, sembra di arrivare quasi con la stessa luce con cui siamo partiti. Tutti aspettano, il sole, l'aeroporto, le persone, gli amici e chiunque attraversero' in questo viaggio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

curiosa, conivolgente e interessante la storiella di vita vissuta della coppietta turca-tedesca..mi piacerebbe conoscerli a questo punto..anche perchè avendo vissuto un erasmus a berlin ne ho osservati e incontrati tanti di tedeschi e di turchi, ma poche volte ho mangiato kebap con una coppia mista..

dal mio misero pulpito mi sento di dire che è narrata e fotograta molto bene..

ciao, grande clickclik, alla fine ce l'hai fatta a dare una forma al progetto che avevi in testa!

emilio da mantova (amico di alessandro vitale, che lavora a roma)

clickclick ha detto...

Che piacere sentirti emilio, mi onori con i tuoi commenti, spero di raccontarne sempre più di storie cosi'.....quello di cui si rende conto é che la prima conseguenza dell'incontrarsi è proprio innamorarsi!
A presto, quando passi per Roma a trovare Alessandro fatti sentire