venerdì 28 dicembre 2007

Io sono polacca

La Polonia dal 1° maggio 2004 è considerata non solo geograficamente, ma anche politicamente Europa. Siamo tornati nel posto che storicamente ci è appartenuto per secoli. Il passaggio dal regime comunista alla democrazia non è stato affatto facile; l' entusiasmo, la speranza si sono alternati con sacrifici, compromessi, speranze disattese.

Nel 1949 l' Unione Sovietica formò il Consiglio di assistenza economica reciproca (COMECON) insieme ai paesi del blocco comunista dell' Europa dell' Est (Bulgaria, Cecoslovacchia, Germania dell' Est, Polonia, Romania e Ungheria) più la Mongolia. Lo scopo di questo accordo era di dirottare il commercio dai paesi dell' Occidente e conseguire un maggiore grado di autosufficienza nell'ambito dei paesi comunisti. In base a tale patto, la gran parte dei paesi membri importavano petrolio e gas naturale dall' Unione sovietica in cambio di prodotti agricoli e industriali.

Nei paesi membri del COMECON lo stato controllava tutte le transazioni internazionali per mezzo di un numero di imprese commerciali di stato, ognuna specializzata in una linea di prodotto. In base a questo sistema la tipologia e l'ammontare di beni importati erano determinati dai piani nazionali in base alle esigenze in eccesso rispetto alla disponibilità di prodotti nazionali.

In questo modello di scambio, le considerazioni politiche hanno giocato un ruolo più importante di quelle economiche, mentre i vantaggi comparati e i prezzi relativi dei beni non avevano alcun ruolo diretto. Infatti queste economie pianificate, economie in cui i prezzi non erano determinati dalle forze di mercato, ma dalle direttive di governo, generalmente enfatizzavano l'autosufficienza e tendevano a guardare il commercio internazionale come un male necessario per chiudere il bilancio materiale e ottenere beni e servizi che il paese non poteva fornire direttamente.

Dalla fine del 1989 i regimi comunisti sono crollati in tutta l'Europa dell' Est ed in Unione Sovietica. La Germania dell' Est e dell' Ovest si sono riunite, la Iugoslavia si è disintegrata e l' Unione Sovietica si è dissolta.

Questi importanti cambiamenti politici sono stati innescati almeno in parte, dai fallimenti economici della pianificazione centralizzata. Tutti i 12 paesi dell' Europa Centrale ed Orientale e i 15 Nuovi stati indipendenti (NSI) della ex-Unione Sovietica, stanno ora lottando per ristrutturare le loro economie e il loro commercio estero secondo i principi dell' economia di mercato.

Il passaggio da un'economia pianificata ad un'economia di mercato è costato in termini di disoccupazione, inflazione, dissesti economici, livelli insostenibili di debito estero, fame. Ma abbiamo guadagnato una fragile libertà, rifiutato una mediocre sicurezza economica per tornare padroni di noi stessi, siamo usciti da una fase di ubbidienza, dove chi non ubbidisce non mangia, per una fase di maggiore libertà d'azione, liberi dalle coercizioni.

Pochi giorni fa sono cadute ufficialmente le ultime barriere, si sono allargati i confini, i territori esplorabili non sono più decisi dal governo, dallo stato, ma sono rimessi alla mia capacità. Due persone che venti anni fa non si sarebbero mai potute incontrare al di là di una cortina di ferro, ora sono libere di amarsi. Un ragazzo inglese ed una ragazza polacca, incontratesi per caso, ora possono decidere di stare insieme.


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